È reato di appropriazione indebita non restituire i beni all’ex coniuge

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La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 52598 del 22.11.2018, si è occupata della spinosa questione in merito alla configurabilità del reato di appropriazione indebita in caso di mancata restituzione dei beni all’ex coniuge dopo la separazione.

In particolare la Suprema Corte ha respinto il ricorso della ex moglie proposto avverso la sentenza della Corte d’Appello di Lecce che aveva confermato la condanna della stessa per il reato di cui all’art. 646 c.p.

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NON SUSSITE IL REATO DI OMISSIONE DI SOCCORSO SE LA VITTIMA HA RIPORTATO MINIME LESIONI

Non è punibile il conducente di un veicolo se non provvede a soccorrere la vittima di incidente stradale che abbia riportato minime lesioni, così come ha stabilito la Quarta Sezione Penale della Corte di Cassazione con la sentenza del 10 gennaio 2018, n. 54809.

Il fatto, come ricostruito dalla risultanze istruttorie dal giudice di primo grado, fa riferimento all’imputato, che mentre percorreva in automobile una zona centrale della città, aveva urtato contro il motociclo condotto da M.M., a bordo del quale era trasportata N.H.; sebbene quest’ultima avesse riportato a seguito dello scontro lesioni giudicate guaribili in 10 giorni, l’imputato si era allontanato omettendo di prestare soccorso; era stato immediatamente inseguito dal Maresciallo dei Carabinieri S. ed era stato costretto ad arrestare la marcia. Continua a leggere

Dalla truffa alla minaccia, si allunga la lista dei reati perseguibili a querela

Dalla truffa alla minaccia, passando per la frode informatica e l’appropriazione indebita. È pronto il testo del decreto legislativo che, in esecuzione della delega contenuta nella legge n. 103 del 2017, rivede le condizioni di procedibilità per alcuni reati. Lo schema di decreto sulle condizioni di procedibilità riprende in larga parte le proposte avanzate dalla commissione istituita nel 2012 dal ministero della Giustizia e presieduta dal professor Antonio Fiorella. L’ultimo intervento di tenore analogo era datata 1981 con la legge n. 689.

Se da una parte la procedibilità a querela rappresenta un punto di equilibrio fra l’esigenza di evitare che si realizzino meccanismi repressivi automatici per fatti di gravità trascurabile e quella di fare emergere l’interesse privato alla punizione del colpevole, dall’altra, con il suo ampliamento – ed è una delle dichiarate intenzioni del provvedimento, si può ottenere una riduzione anche significativa dei carichi processuali, senza toccare il principio dell’obbligatorietà dell’azione penale. Potrebbero cioè attivarsi dei meccanismi conciliativi nella fase delle indagini, non fosse altro che per evitare il rischio processo. Continua a leggere

L’adulterio commesso abitualmente nella casa familiare può configurare il reato di maltrattamenti in famiglia (Corte di Cassazione, Sez. III Penale, 3.04.2017, sentenza n. 16543). – Studio Legale OSS

Una recente pronuncia della Suprema Corte, Sezione III Penale, n. 16543 del 3 Aprile 2017, ha ritenuto sussistere il reato di maltrattamenti in famiglia, ex art. 572 c.p., nella condotta del marito il quale, avendo intrattenuto una relazione adulterina all’interno della casa coniugale, aveva provocato sofferenza ed umiliazione alla moglie.

Il reato in questione punisce chiunque, fuori dei casi indicati nell’art. 571 c.p., maltratta una persona della famiglia o comunque convivente, o una persona sottoposta alla sua autorità o a lui affidata per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, o per l’esercizio di una professione o di un’arte. Continua a leggere

RIFORMA PENALE: dopo la fiducia posta dal Governo la Camera approva il disegno di legge già votato dal Senato il 17 marzo 2017.

Ecco in breve alcuni punti salienti della riforma, da più parti criticata:

  • Diritto sostanziale: la riforma introduce una nuova causa estintiva dei reati, modifica il regime della prescrizione dei reati, e inasprisce il trattamento sanzionatorio per i reati di furto, rapina e scambio elettorale politico-mafioso.
  • Diritto processuale: la riforma interviene, fra gli altri, sulla disciplina della incapacità dell’imputato a partecipare al processo, del domicilio eletto, delle indagini preliminari (in particolare in materia di intercettazioni), e dell’archiviazione.

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